

Quasi
un grosso triangolo isoscele con base sull’Adriatico e vertice smussato
sulla Lombardia, e brevi contatti con Piemonte e Liguria: 300 km che tagliano
in due l’Italia, da un lato il Nord, dall’altro il Centro Sud. A settentrione
Lombardia e Veneto, a meridione Toscana e Marche. La grande pianura sotto
il Po è attraversata dalla Via Emilia. Ma l’Emilia Romagna non è
solo grande pianura e mare, ma anche collina e montagna e dalle propaggini
dell’Appennino Ligure sino a quello bolognese s’incontra una fetta della
storia d’Italia: castelli, rocche, torri, pievi, abbazie, necropoli etrusche,
grotte, vestigia paleolitiche, neolitiche, dell’età del bronzo e
dell’età del ferro. Sostenuta da una solida economia, in prevalenza
agricolo-industriale, l’Emilia Romagna è una delle regioni più
ricche del nostro Paese con grande produzione di prodotti ortofrutticoli,
vino e insaccati di carne di maiale, e produzioni esclusive di parmigiano-reggiano.
In prima fila anche sul mare: 25°/o del pescato nazionale. Ma un’altra
fonte importante di reddito è rappresentata dal turismo balneare
sulle spiagge dell’Adriatico: oltre 100 km dedicati soprattutto alle vacanze,
che convogliano sulla riviera romagnola un numero imponente di clienti
di cui gran parte stranieri. Un movimento vivace anche nelle stazioni termali
e nei centri sciistici dell’Appennino modenese e bolognese.
bolliti
e sugo di pomodoro. Sulle tagliatelle, ormai condite in mille modi bizzarri,
più per stupire il cliente che per accontentarlo, converrà
dire che il ragù è la cosa migliore e il ragù alla
bolognese, di cui la ricetta "classica" è depositata presso
la Camera di Commercio, il non plus ultra...belecot (insaccato di maiale),
squacquerone (formaggio semiliquido), arrosti di piccione, di faraona,
di coniglio... . Dipende dall’ora del giorno,
ma se uno pensa a questa regione gli viene in mente anche uno dei tanti
regali che ci fa il maiale: insaccati come lo zampone, il cappello da prete,
la salama da sugo. E ancora: salami di Felino, prosciutti di Parma, culatelli
di Zibello, Busseto e Soragna, coppe piacentine. Un
vero protagonista, infine, è anche il parmigiano-reggiano.
Ne hanno parlato Boccaccio e Montaigne; giustamente protetto
da severe regole di produzione, ha diritto al marchio del consorzio solo
se prodotto in estate, quando le mucche sono libere di pascolare (quello
di produzione invernale si chiama vernengo)