

improvvise
spianate (la Valle Umbra da Perugia a Spoleto, la conca di Terni), da affascinanti
sussulti (l'Appennino Umbro- Marchigiano a sud est), l'Umbria esibisce
bellezze incomparabili con un territorio segnato da rilievi (il 94 per
cento), inciso da fiumi e punteggiato dalle magiche visioni dei nuclei
medievali che hanno vissuto la storia d'Italia (Perugia, Terni, Spoleto,
Assisi, Gubbio, Narni, Norcia, Città di Castello, Todi, Orvieto
e altri antichi insediamenti più piccoli, ma non meno interessanti
dal punto di vista culturale). A dispetto delle sue montagne e dei suoi
corrugamenti, l'Umbria è una regione che vive in prevalenza di agricoltura
(frumento, mais, ulivi, viti, frutteti, tabacco, ortaggi, tartufi) con
buoni allevamenti di suini e ovini. Produce notevoli quantità di
energia elettrica, e presente nella siderurgia con gli impianti di Terni,
nella ceramica, nella carta, nel ferro battuto, nel cioccolato; naturalmente
gode di un rilevante afflusso turistico (le città d'arte, naturalmente,
ma non bisogna dimenticare il lago Trasimeno, il
lago di Piediluco a monte della cascata delle Marmore, le fonti del Clitunno).
Le
feste. L'avvenimento più famoso e sicuramente il Festival
dei due Mondi, che fà di Spoleto uno dei centri musicali più
importanti in campo internazionale, con numerosissime presenze anche straniere
che si protraggono per più giorni in diverse località. Altri
appuntamenti: Sagra musicale umbra a Perugia in settembre; Calendimaggio
ad Assisi; Mostra della Quintana a Foligno; Corsa dei ceri a Gubbio; Corsa
dell'anello a Narni; Sagra della bruschetta a Spello (PG), la penultima
domenica di maggio, e a Montecchio (TR), la prima quindicina di gennaio;
Sagra delle fontane che versano vino, il lunedì di Pasqua a Città
della Pieve (PG); Festa della colombella a Orvieto, il 15 agosto.
famosa
per il tartufo nero. E a Castelluccio, le altrettanto famose lenticchie.
Si trova anche il tartufo bianco, a Città di Castello e a Gubbio.
Rispetto a quello piemontese è più bitorzoluto, ma si fa
rispettare per l’intensità e la finezza del profumo. Una grattata
di tartufo bianco su un piatto di stringozzi, di ciriole o di strascinati
e via, e tutt'un'altra cosa. Altro vanto della cucina locale è la
porchetta. Molti la credono una specialità del Lazio, invece ha
origine umbra. Nelle sagre di paese e la domenica, fuori degli stadi di
calcio, non manca mai un banchetto che offre la tipica porchetta, cucinata
allo spiedo con rinforzo di erbe aromatiche e servita fredda, tra due fette
di pane. Spiedo e griglia sono due costanti della cucina umbra. Un'altra
specialità sono i colombi selvatici, o palombacci: cotti allo spiedo
e poi irrorati dall'intingolo tolto dalla leccarda, o ghiotta, di cui conserva
il nome, che si compone di olio, prosciutto o pancetta, vino rosso, capperi,
aceto, cipolla, salvia, succo di limone.